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Web Marketing Festival 18 di Rimini: Noiza c’era

Marco Pilia

26 Giugno 2018

Una delegazione di sei persone, impegnata per tre giorni in uno degli eventi di web marketing più importanti d’Italia: ecco quello che ci siamo portati a casa dal Web Marketing Festival 18.

Il team di noiza al web marketing festival 2018

Le 8 cose che ci sono piaciute di più del Web Marketing Festival 2018 di Rimini

1) L’organizzazione perfetta
Chi ha organizzato un evento, anche un micro evento, almeno una volta nella vita lo sa: è una cosa impegnativa e difficile.
Organizzare un evento che coinvolge migliaia di persone è estremamente impegnativo e difficile.
Organizzare un evento che coinvolge migliaia di persone in cui tutto funziona alla perfezione rasenta l’impossibile, ma al Web Marketing Festival succede!

Le sale sono bellissime: si vede e si sente bene, la condizione ideale per seguire i workshop.
Ci si muove con estrema facilità tra un’aula e l’altra, i tempi “cuscinetto” tra gli interventi lo consentono.
Quando una sala è sold out e la gente rischia di rimane in piedi, l’intervento viene mostrato in un altro spazio: è praticamente come assistere al workshop dal vivo.

Complimenti e grazie davvero a Giorgio Taverniti e Cosmano Lombardo, le anime di questo evento. È difficile trovare qualcosa che non ha funzionato alla perfezione… ah ecco: il prossimo anno andateci piano con l’aria condizionata! 🙂

2) L’intervento di Matteo Zambon su Google Tag Manager
Competente, chiaro, semplice e divertente nell’esposizione: Matteo Zambon è considerato il guru italiano di Google Tag Manager, e in un’ora e mezza ce ne ha dato ampia dimostrazione! Uno strumento complesso come GTM è sembrato essere alla portata di tutti: chiunque in sala si è alzato con una gran voglia di mettere mano ai propri progetti e di sperimentare Google Tag Manager.

3) L’intervento di Federica Brancale sulla relazione tra Conversion Rate Optimization e User Experience
Federica apre l’intervento con questo dato: il 73% dei progetti basati su dati fallisce. Allarmante. In sala di sentono dei bisbiglii, ci guardiamo e ci chiediamo: “Ma allora che ci stiamo a fare qui?”

Poi prosegue mostrandoci il metodo utilizzato dalla sua Intarget per analizzare la user experience dei siti: A/B test, user testing, focus group, analisi euristiche, analisi cognitive.

Alla fine quel 73% ci faceva meno paura.

4) Pittini, il lato umano dell’acciaio
L’acciaio è acciaio. Come si fa a fare marketing su una commodity? Come si costruisce un brand su una materia prima?

Il Gruppo Pittini ci ha riflettuto su per tre anni, e poi ha messo in piedi un progetto di re-branding che ha attraversato tutti i settori dell’azienda. Comprese le persone.

Flavio Marocco – il marketing manager dell’azienda – nel suo speech ha raccontato come oggi i dipendenti di tutte le aree aziendali vengano periodicamente coinvolti in dei percorsi di formazione interna per trasmettergli i valori dell’azienda, raccontargli i processi e la storia, gli obiettivi del re-branding, e soprattutto farli sentire parte di un’identità comune.

Per fare in modo che tutti, una volta usciti dai cancelli dell’acciaieria, possano diventare testimonial del loro stesso brand, raccontando agli amici “dove lavorano” e com’è fatta la loro azienda.

[Disclaimer] Il Gruppo Pittini è un nostro cliente: abbiamo iniziato a collaborarci prima del re-branding, li abbiamo seguiti durante, e continuiamo a lavorarci dopo. Abbiamo seguito da vicino tutto questo processo, e sentirlo riassunto in poco più di mezz’ora ci ha ricordato per l’ennesima volta perché è bello avere clienti così.

flavio-marocco-pittini

5) Giorgio Soffiato e le sue slide “brutte”
Ascoltare Giorgio Soffiato è sempre un piacere. Ogni tanto ci verrebbe da prendere i pop corn e accomodarci in prima fila per goderci lo spettacolo: energico, senza giri di parole, senza mezzi termini, denso di contenuti e – soprattutto, che dio lo benedica – divertente.

Giorgio ha raccontato una cosa non facile e non banale: come inserire il content marketing dandogli valore e senso in un framework di lavoro più ampio. Allerta-noia? Per niente: una sala strapiena di gente che si divertiva. A uno speech tecnico bello tosto. Supportato da slide “brutte” (lo dice lui, eh!), senza effetti speciali. Ci voleva.

6) Il Ristorante Bio’s Kitchen
A Noiza stiamo molto attenti all’alimentazione: mangiare sano per noi non è moda ma necessità.
La cucina è uno spazio fondamentale del nostro ambiente lavorativo, perché lì ci prepariamo i nostri pasti ogni giorno.

Ecco: entrando a Bio’s Kitchen, ristorante a un passo dal Palacongressi sede del Web Marketing Festival 18, il primo pensiero è stato: “Ce l’avessimo a Trieste, a Noiza non ci sarebbe bisogno della cucina”.
Un buffet bio e vegano/vegetariano ampissimo, estremamente sano sia nei prodotti utilizzati che nelle preparazioni, economico.

E alla base di tutto, una filosofia che mette al primo posto l’informazione e la consapevolezza dei clienti rispetto a come si mangia sano. Per noi un paradiso.

7) Il bike sharing di Rimini
Installa sul telefono la app oBike, inserisci gli estremi della carta di credito, sblocca una bici con la lettura del QR code: eravamo a appena arrivati a Rimini e in un minuto ci eravamo già procurati delle biciclette per spostarci.

Abbiamo provato diversi sistemi di bike sharing in Europa, ma quello di Rimini ci ha stupito per l’immediatezza della gratificazione: il passaggio da “lo voglio” a “ce l’ho” è stato istantaneo!
Aggiungeteci l’ampia diffusione delle bici, che si trovano ovunque e sono facili da localizzare attraverso l’app.
Risultato: per 3 giorni ci siamo spostati solo in bici!

8) La sala dedicata alla Facebook Strategy…
…e il suo moderatore. 🙂

enrico-marchetto-moderatore

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