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Quali sono i temi caldi degli eventi di digital marketing in Italia oggi?

Giulia Pinzan

17 Dicembre 2024

In queste prime due settimane di dicembre alcuni membri del nostro team hanno partecipato al Digital Strategy di Torino e al Social Media Strategies di Bologna, due appuntamenti in cui hanno partecipato numerosi professionisti del settore.

Ma quali sono stati i temi caldi trattati dagli ospiti? In questo articolo ti faremo un riassunto degli argomenti che — secondo noi — hanno un peso rilevante per il nostro lavoro quotidiano di advertiser.

Intelligenza artificiale

In generale, a fare da padrona a questi eventi è stata senza dubbio l’Intelligenza Artificiale: dall’analisi dei dati alla creazione di testi e immagini, l’IA ha ormai travolto ogni campo dell’advertising – e del marketing in generale – come un’onda che dobbiamo imparare a controllare.

Il cuore - anzi, il cervello - dello speech di Jacopo Matteuzzi (contenuto per l'evento Digital Strategy di Torino)
Il cuore – anzi, il cervello – dello speech di Jacopo Matteuzzi (contenuto per l’evento Digital Strategy di Torino)

Jacopo Matteuzzi, per esempio, ha aperto i lavori del Digital Strategy riflettendo sul ruolo dell’AI come supporto per ottimizzare le attività operative, rimarcando come in futuro sarà sempre più fondamentale il ruolo della strategia.

IA e advertising

Moltissime piattaforme hanno adottato ormai da diverso tempo le campagne algoritmiche (Advantage+, Performance Max, Smart+ etc) che fanno massiccio affidamento sul machine learning per identificare il nostro target e distribuire i nostri contenuti nel modo più efficace possibile.

A Bologna, Desireé Bonaldo ha sottolineato come l’IA sia uno strumento potentissimo per organizzare, analizzare e rielaborare i dati, soprattutto in caso di nuovi clienti.

La chiave sta nella qualità dei dati che inseriamo come fonte: se è ottima, saranno ottimi anche gli output. Massima attenzione allora a tracciamenti, advanced matching tra sito e piattaforme, liste clienti e sistemi per l’organizzazione dei dati come Looker Studio.

Desireé ci ha ricordato inoltre che l’IA è molto utile anche per trovare e testare tante piccole variabili da inserire nei nostri testi e nelle nostre grafiche, in modo da avere a disposizione molteplici versioni dei nostri contenuti che possano adattarsi ai vari cluster di target che vogliamo raggiungere.

Dello stesso avviso era anche Francesca Bernini, che si è invece soffermata sulle possibilità – ma anche sui rischi – delle campagne AI driven.

Non è detto infatti che siano sempre la soluzione giusta per noi. Se per esempio vogliamo raggiungere un pubblico molto specifico, oppure vogliamo controllare la frequenza dei nostri annunci, allora sarà meglio virare le nostre scelte verso campagne di conversione “vecchio stile”.

Non è detto che le performance delle campagne AI driven siano sempre migliori di quelle “normali” (dall'intervento di Silvia Filippi per Social Media Strategies di Bologna)
Non è detto che le performance delle campagne AI driven siano sempre migliori di quelle “normali” (dall’intervento di Silvia Filippi per Social Media Strategies di Bologna)

Francesca ha inoltre fatto notare come Andromeda, la nuova IA di Meta, tende a spingere le creatività generate con l’IA anche quando queste sono in realtà degli orrori. Negli esempi che ci ha mostrato l’IA storpiava addirittura il nome e il logo del brand – e noi non lo vogliamo! È importantissimo quindi mantenere sempre un certo margine di controllo.

A Torino, invece, il tema è stato ripreso anche da Flavio Mazzanti, che ha esplorato il concetto di messy middle, evidenziando come le decisioni degli utenti siano sempre meno lineari e richiedono soluzioni che rispondano ai problemi reali, in modo tale da comprendere — nel miglior modo possibile con la realtà dei fatti — il customer journey dei consumatori.

Social Strategy & contest online

Un tema che di certo non poteva mancare all’evento di Bologna. Nel suo intervento, Marco Rossi ha mostrato come i concorsi online rappresentino un potente strumento di Social Media Strategy, ma che per avere successo sia fondamentale partire da una solida pianificazione strategica. Prima di scegliere strumenti e piattaforme, è essenziale definire con il cliente gli obiettivi del contest, adottando un approccio design thinking per creare soluzioni funzionali e personalizzate.

Un contest efficace deve essere coerente con la content strategy del brand e rispondere alla value proposition dei social media, favorendo interazioni, dialoghi tra utenti e connessioni autentiche. In questo modo, non solo si aumenta la brand awareness, ma si rafforza anche il senso di appartenenza al marchio, premiando la fedeltà dei clienti e generando fiducia.

La progettazione di un concorso online inizia con la definizione degli obiettivi: dal miglioramento della visibilità del brand alla fidelizzazione dei clienti. È altrettanto importante conoscere a fondo il proprio pubblico, analizzando i suoi comportamenti sui social per alcuni mesi, così da creare iniziative mirate e coinvolgenti. La pianificazione deve includere un budget ben definito, che consideri sia i costi del progetto sia le spese per la promozione sui media.

Anche il premio scelto gioca un ruolo fondamentale, ovviamente: deve essere rilevante e desiderabile, in quanto elemento chiave per attirare partecipanti. Infine, è indispensabile misurare i risultati attraverso KPI ben definiti, come l’aumento dell’engagement, dei follower o delle iscrizioni alla newsletter.

Tra le tipologie di concorsi più efficaci ci sono:

  • i freebie, che prevedono piccoli omaggi in cambio di azioni semplici come seguire una pagina;
  • i giveaway, che richiedono azioni più specifiche, come l’iscrizione a un form, offrendo un premio esclusivo al vincitore;
  • e i più nuovi winaway, intesa come evoluzione del giveaway, che migliora l’esperienza utente attraverso chatbot e interazioni personalizzate via DM.

Per il successo di un contest è fondamentale creare contenuti autentici, irresistibili e allineati alla strategia aziendale, al fine di non solo migliorare l’engagement, ma anche contribuire alla costruzione di relazioni durature con il pubblico, generando valore sia per il brand sia per i partecipanti.

Content creation e branding

Il segreto di Matteo Bortolotti è creare personaggi memorabili (contenuto per l'evento Digital Strategy di Torino)
Il segreto di Matteo Bortolotti è creare personaggi memorabili (contenuto per l’evento Digital Strategy di Torino)

In un modo digitale sempre più automatizzato e guidato dall’intelligenza artificiale, un’attenzione particolare va data al potere dello storytelling, come spiegato da Matteo Bortolotti, che al Digital Strategy ha dato i suoi suggerimenti per creare narrazioni autentiche e coinvolgenti, che siano capaci di connettersi emotivamente con il pubblico attraverso una comunicazione transmediale. In particolare, ha suggerito di trasformare i prodotti in personaggi memorabili e autentici, raccontandoli attraverso narrazioni coerenti, affidabili e coinvolgenti.

Questo percorso narrativo può includere colpi di scena e suspense per sorprendere il pubblico, mantenendo sempre un filo logico riconoscibile. Le storie possono essere distribuite su diversi media, garantendo però una coerenza narrativa che rafforzi l’identità del brand.

Un altro elemento cruciale è l’interazione empatica, da costruire ascoltando i feedback e le preferenze del pubblico, senza mai perdere di vista la propria autenticità.

Inoltre, si è sottolineata l’importanza di mostrare il lato umano del brand: pur sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, è fondamentale che sia il controllo umano a definire la strategia e a indirizzare l’AI nel modo più efficace.

Elisa Contessotto, invece, durante il suo intervento ha evidenziato strategie pratiche per un content marketing efficace. Tra i suggerimenti più rilevanti, ha sottolineato l’uso delle keyword correlate, delle domande “People also asked” di Google e dei suggest su YouTube per scoprire nuovi spunti e angolazioni per i contenuti.

Un aspetto cruciale del suo discorso è stato il focus sull’empatia come chiave per connettersi con il pubblico, anche attraverso l’utilizzo della — già ampiamente citata — intelligenza artificiale. Questa tecnologia, oltre a supportare la ricerca di argomenti, può essere impiegata per individuare il tone of voice più adatto a raccontare l’identità di un brand, creando così una comunicazione autentica e coinvolgente. Diventa quindi importante arricchire la propria cassetta degli attrezzi digitali testando più tool possibili, restando però coerenti con la propria strategia e imparando a scegliere gli argomenti utili.

Un esempio di strategia con più strumenti AI (contenuto di Elisa Contessotto per l'evento Digital Strategy di Torino)
Un esempio di strategia con più strumenti AI (contenuto di Elisa Contessotto per l’evento Digital Strategy di Torino)

Nel corso del panel “Blog, TikTok e Telegram”, Mattia Cantoni, Lucia Guerra e Flavius Florin Harabor hanno fatto emergere l’importanza di combinare i contenuti originali e — allo stesso tempo — le peculiarità di ciascuna piattaforma per ottimizzare i risultati. In particolare è stato messo in evidenza come:

  • TikTok svolga un ruolo sempre più orientato all’autenticità e all’intrattenimento;
  • Telegram sia una piattaforma altamente versatile per intraprendere strategie di comunicazione mirate (in particolare, con l’aiuto di strumenti di marketing automation);
  • i blog siano dei mezzi molto potenti per dare valore ai contenuti digitali.

Brand advertising

Soprattutto per le attività di advertising finalizzate alla vendita, è necessario creare l’atmosfera giusta: ce lo ha ricordato Alessandro Frangioni al Social Media Strategies, secondo cui per scalare il sistema è necessario spostare il focus dal prodotto. Sembrerà banale ma a volte ci dimentichiamo del destinatario del nostro messaggio e trascuriamo la strategia vera e propria, perché siamo troppo ossessionati dalle conversioni: è fondamentale adattare la creatività al pubblico a cui ci rivolgiamo, andando ad analizzare le nicchie e i loro bisogni e fissando un elemento di ancoraggio all’interno dei visual che attragga prima — in una fase di prospecting — l’utente al prodotto (o servizio) e, poi, lo porti all’acquisto. Dobbiamo sensibilizzare la nostra audience.

Un esempio portato da Alessandro è quello del brand Sarfiatti, suo cliente: un prima e dopo in cui è evidente l’importanza della creazione dell’atmosfera giusta attraverso gli asset creativi (non solo le immagini, anche il testo), declinandoli per le singole buyer personas.

Asset base della lampada Siena by Sarfiatti, in cui il focus è sul mero prodotto (contenuto di Alessandro Frangioni per l'evento Social Media Strategies di Bologna)
Asset base della lampada Siena by Sarfiatti, in cui il focus è sul mero prodotto (contenuto di Alessandro Frangioni per l’evento Social Media Strategies di Bologna)
Asset creativi della stessa lampada, ma in cui si cerca di creare un'emozione attorno al prodotto (contenuto di Alessandro Frangioni per l'evento Social Media Strategies di Bologna)
Asset creativi della stessa lampada, ma in cui si cerca di creare un’emozione attorno al prodotto (contenuto di Alessandro Frangioni per l’evento Social Media Strategies di Bologna)

Attraverso poi una solida stratificazione delle campagne, una diversificazione delle strategie e degli obiettivi e un’ottimizzazione di tutti i touchpoint del customer journey (migliorando la presenza digitale dei vari canali e integrando le informazioni presenti in essi) è possibile consolidare la riconoscibilità del marchio e portare a conversioni “organiche”, non per forza sostenute dall’advertising.

SEO & LinkedIn

Cosa dire poi del social media BTB per eccellenza, LinkedIn?

Gli elementi da poter ottimizzare su LinkedIn per migliorare la SEO (contenuto di Laura Copelli per l'evento Social Media Strategies di Bologna)
Gli elementi da poter ottimizzare su LinkedIn per migliorare la SEO (contenuto di Laura Copelli per l’evento Social Media Strategies di Bologna)

Laura Copelli, SEO Specialist che ama definirsi “la paladina dei copywriter”, ci ha fatto capire l’importanza della connessione tra SEO e LinkedIn, e quanto quest’ultimo sia un amplificatore del posizionamento online.

I commenti di Linkedin, così come molti altri contenuti del Profilo Personale e della Pagina Aziendale, si posizionano infatti su Google. Presta attenzione quindi quando scriverai il tuo prossimo post, commento o articolo sulla piattaforma!

Conclusioni

Gli eventi di Torino e Bologna ci hanno lasciato una consapevolezza chiara: l’intelligenza artificiale non è più solo un trend, ma una realtà consolidata che sta trasformando profondamente il mondo del digital marketing. Che si tratti di analizzare i dati, ottimizzare campagne pubblicitarie o generare contenuti personalizzati, l’IA offre strumenti potenti e versatili per supportarci nel nostro lavoro quotidiano.

Le sue applicazioni, come abbiamo visto, sono potenzialmente infinite; tuttavia, il vero valore emerge quando l’intelligenza artificiale si combina con una strategia ben definita e un controllo umano attento, per garantire risultati efficaci e autentici.

Questa tecnologia ci spinge sempre di più, come professionisti del marketing, ad aggiornare costantemente le nostre competenze, sperimentare nuovi strumenti e mantenere il giusto equilibrio tra creatività, empatia e innovazione, avendo come obiettivo la creazione di valore per i nostri clienti e connessioni significative con il pubblico.

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