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Perché gli slideshow non funzionano

Martino Stenta

21 Febbraio 2019

La scena è un classico: un cliente chiede il redesign del sito. Si affronta il tema dell’homepage e dei tanti contenuti che deve veicolare. Puntualmente viene pronunciata la parola magica: slideshow!

Gli slideshow (o slider, o carousel etc) sono dappertutto. Molto spesso l’azienda li vuole perché ritiene di risolvere due problemi: come iniziare una homepage con un po’ di movimento e come presentare più contenuti in uno spazio ritenuto molto importante. Inoltre c’è un aspetto psicologico importante: “lo fa il mio concorrente”, “lo fa il brand di riferimento del settore”.

Purtroppo però la realtà è più complessa e in questo caso anche controintuitiva. Di conseguenza da qualche tempo qui a Noiza tendiamo a sconsigliare gli slideshow. E lo facciamo con una consistente letteratura a supporto.

Vediamo nel dettaglio quali sono i problemi principali che toccano la questione slideshow.

Blindspot / Banner blindness
Numerosi test effettuati con sistemi di eye tracking mostrano che gli slideshow in generale ricevono poca attenzione da parte degli utenti. L’attenzione tende a spostarsi sul fatto che c’è uno slider e non sul contenuto effettivo. Inoltre gli utenti percepiscono gli slider come fossero dei banner pubblicitari e quindi tendono a considerarli come privi di contenuti reale ma solo dei veicoli promozionali.

Apatia o distrazione
A livello psicologico e biologico il movimento stesso produce uno stimolo nell’utente che distrae dal contenuto. È una questione legata alla parte cerebrale più antica (quella che condividiamo con i rettili) in cui un movimento improvviso poteva significare una questione di sopravvivenza. Sembrerà strano ma questo impatta anche sui nostri slider.

Mancanza di controllo
Molto spesso gli slideshow sono automatici. In qualche caso no. Ci sono gli slider che si fermano nel caso in cui ci si fermi sopra col mouse. I controlli (precedente/successivo) sono posizionati sempre in maniera diversa. Possono esserci diverse combinazioni di navigazione.
Questa grande differenza tra possibili soluzioni e la mancanza di uno standard costringono l’utente a operare uno sforzo cognitivo per capire come interagire (o anche se è possibile) interagire con lo slideshow.

Attenzione divisa
Il passaggio da una slide all’altra costringe l’utente a rifocalizzare l’attenzione, magari subito dopo aver cercato di capire cosa c’era sulla slide precedente.
Finora le considerazioni sono di carattere psicologico, magari interessanti ma non per forza deal breaker. Vediamo un po’ di dati rilevanti per chiunque abbia a cuore il proprio business, sia esso informativo o di vendita.

Conversioni molto basse
A seconda degli studi presi in esame i dati cambiano leggermente. Ma sono tragici: in buona sostanza se ci sono dei click (ed è un grosso se) saranno tutti concentrati sulla prima slide. Le statistiche dicono che siamo sotto all’1% di click. Studi di A/B test sostengono che la presenza di uno slideshow riduce le conversioni, perlopiù in quanto inducono frustrazione nell’utente.

User Experience e SEO danneggiate
Le prestazioni di un sito possono peggiorare nel caso in cui, ad esempio, uno slideshow di 5 immagini full screen viene preferito a un’immagine sola. L’aumento dei tempi di caricamento va a danneggiare l’esperienza utente ma anche le performance nelle ricerche su Google.

In buona sostanza ci sono soluzioni migliori del vecchio caro slider per aprire una homepage di un sito e proporre i propri servizi o prodotti. Vediamone alcune.

Soluzioni alternative allo slideshow

Landing pages
Anche in considerazione del fatto che l’ingresso dalla homepage non è più così rilevante come un tempo, una buona soluzione possono essere delle landing pages dedicate ai differenti segmenti del proprio pubblico. In questo modo è possibile fare quello che in gergo si definisce un reframe della propria offerta in base alle differenti personas (per approfondire sul concetto di personas ti consigliamo questo articolo).

Homepage con singola “hero image” e opportuno calendario editoriale
Probabilmente la soluzione più semplice ed efficace: creare una sezione di apertura del sito che sia accattivante e che abbia un focus specifico e calendarizzare una variazione della sezione su base settimanale/mensile. Tecnicamente semplice da realizzare, cosa che permette di ridurre i costi, e priva di tutti gli aspetti negativi dello slider.

Eliminare la “hero section” e partire direttamente con i contenuti
Un’altra soluzione, più drastica ma non per questo meno efficace, consiste nel tagliare proprio la sezione di apertura e di aprire la pagina con i contenuti che normalmente starebbero sotto.

Un po di link per approfondire

shouldiuseacarousel.com
Conciso ed efficace.

yoast.com/opinion-on-sliders
La posizione di uno dei leader di mercato per quanto riguarda all things SEO.

webmasters.googleblog.com/2012/01/page-layout-algorithm-improvement
Google sulla questione “above the fold” in un pezzo del 2012.

mediacurrent.com/blog/how-convince-your-client-slideshows-are-bad
Come convincere i clienti che gli slider non funzionano, lo spunto principale alla base di questo articolo.

uxmovement.com/navigation/big-usability-mistakes-designers-make-on-carousels
Se proprio vuoi uno slideshow almeno evita questi errori.

uxplanet.org/rethinking-the-slideshow-be-the-hero-of-your-next-web-design-project
Un altro pezzo valido sulla questione, con una lista concisa dei motivi per cui vengono ancora usati.

bradfrost.com/blog/post/carousels
La posizione di Brad Frost, ideatore del concetto di Atomic Design, molto stimato nella scena dello sviluppo Front End.

uxplanet.org/6-design-alternatives-to-avoid-evil-slideshows-9d442cf680d3
Carie Fisher illustra ben sei alternative per resistere alla tentazione di “uccidere” un sito con uno slideshow.

 

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